L’osservatorio contro le discriminazioni razziali «Nourredine Adnane» nasce con l’intento di occuparsi dei casi di discriminazione e razzismo, «senza fermarsi alle parole o ai documenti». Il cartello di associazioni che ha costituito l’osservatorio è partito dal dato reale costituito dall’esistenza di situazioni discriminatorie, sia di natura istituzionale che non istituzionale, facilmente riscontrabili nel territorio palermitano, ma sulle quali nessuno interviene, anche per timore di ritorsioni.
Osservare, analizzare, informare e sensibilizzare sono gli obiettivi dell’osservatorio.Per fare ciò è stato messo in piedi un team completo di esperti, con tutte le figure necessarie per portare avanti un lavoro che possa portare dei risultati concreti. Il team è composto da mediatori culturali, psicologi, avvocati ed operatori sociali inseriti da tempo della realtà nella quale l’osservatorio si trova ad operare nella Provincia di Palermo. La conoscenza del territorio attraverso il collegamento con associazioni che gestiscono sportelli per i migranti costituirà una vasta rete di antenne per l’osservatorio, che da questo punto di vista si pone come uno sportello di secondo livello.
L’osservatorio è intitolato a Nourredine Adnane, 27enne marocchino, munito di permesso di soggiorno e di licenza di venditore ambulante che venerdì 12 febbraio 2011 si è dato fuoco in seguito all’ennesimo controllo della polizia municipale, la quale minacciava di sequestrargli la merce. Nourredine Adnane è morto dopo sette giorni di agonia, il successivo 19 febbraio dello scorso anno. L’intitolazione a Nourredine non è casuale. In una città come Palermo, nella quale l’abusivismo e la mancanza di legalità sembrano ancora prevalere, il caso di Nourredine costituisce l’ultimo e più eclatante caso di discriminazione razziale, in un settore, quello del commercio ambulante, nel quale casi analoghi vengono trattati in modo differente a seconda che si tratti di cittadini italiani o migranti.
(Fonte: Marco Perillo Corriere del Mezzogiorno)